martedì 14 maggio 2013

Weekend a Roma

Praticamente impossibile consigliarvi cosa visitare o dove andare a mangiare a Roma: la città è meravigliosa, si sa, un museo a cielo aperto!Dove ti giri ti giri e trovi un pezzo di storia o un monumento che meriti menzione d'onore. 
Stesso dilemma per quanto riguarda il cibo: Roma patria indiscussa dei saltimbocca, dei carciofi cucinati in mille modi, ma soprattutto della carbonara e dei bucatini (anzi tonnarelli!) cacio e pepe, con una scelta infinita di locali tipici sparsi nei vari quartieri della capitale.



Ci sono molte trattorie e ristorantini dove potrete gustare piatti buoni e sostanziosi con un ottimo rapporto qualità prezzo e avrete un motivo in più per innamorarvi della città eterna.
Quartiere per eccellenza di questi posti unici Trastevere, anche se i miei amici romani dicono che ultimamente sia diventata una zona “acchiappa turisti”, perdendo la genuinità di un tempo.

Proprio perché solo i veri locals saprebbero darvi consigli validi sulla capitale, ho deciso di fare un veloce post senza pretese, in cui vi racconto l'esperienza culinaria del nostro weekend romano.

In particolare vi segnalo due posticini dove ci siamo trovati davvero bene, rispettivamente per un pranzo ed una cena, la Ditta Trinchetti e l'osteria Cacio e Pepe entrambi in Trastevere.

La Ditta Trinchetti è un posto davvero carino, l'ingresso è piccolo e non lascia presagire nulla; invece appena superato il bancone ci si trova in due sale luminose con tanti tavolini in legno, gomitoli di lana e altri oggetti originali che scendono dal soffitto!

Abbiamo preso come antipasti le ricottine di bufala al forno ricoperte di prosciutto crudo, una caponatina di verdure e poi come primi una lasagna radicchio e formaggi e le orecchiette gratinate broccoletti, mozzarella e acciughe.





L'osteria Cacio e Pepe invece è un ristorante dall'atmosfera informale e un po' caciarona, sempre affollatissimo, sia all'interno sia nei tavolini fuori nel Vicolo del Cinque.
Come antipasti abbiamo ordinato le buonissime puntine con acciughe, fiori di zucca ripieni (mozzarella e acciughe tanto per variare) e un carciofo alla romana.
Come primi porzioni generose per gli immancabili tonnarelli cacio e pepe e per gli spaghetti alla gricia (detta anche amatriciana bianca), "leggermente" unta quest'ultima.
Decisamente la cucina romana non è fatta per i deboli di stomaco, grazie a dio sono nella categoria di chi digerisce anche le pietre.





Prima di lasciare Roma, l'ultimo giorno abbiamo pranzato alla Trattoria dal Pollarolo in via Ripetta, a due passi da piazza del Popolo.
Inutile descrivervi il nostro pranzo perché diventerei ripetitiva, ma come rinunciare ai carciofi alla romana, a quelle puntine con le acciughe e a quei piatti di pasta così invitanti?
Vi diciamo solo che c'era la fila fuori e non erano turisti (buonissimo segno) e che ogni piatto ci ha soddisfatto e convinto.
A Roma si esce dai ristoranti con la pancia piena e senza quella fastidiosa sensazione di sentirsi rapinati (proprio come a Milano...se se):  si spendono in media 20-25€ a testa per antipasto, primo, vino, acqua e caffè!
Vi lascio con questa massima esposta all'ingresso della Ditta Trinchetti: "Life is too short to drink cheap wine!", sante parole!



Buona permanenza e buon appetito!

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